Avete mai giocato con un puzzle vecchio di secoli?
Sono iniziate in Cascina Monluè le prime operazioni preparatorie per la parziale ricostruzione e salvaguardia degli antichi affreschi che abbellivano gli ambienti nel cosiddetto “corpo A” ovvero, degli otto edifici di cui è costituito il complesso, quello a ridosso della Sala Capitolare annessa alla chiesa di San Lorenzo.
I meravigliosi affreschi vengono maneggiati con estrema cura e diligenza dal personale TEICOS che con tecniche e materiali specializzati sono in grado riportare all’antico splendore le forme ed i colori con cui le maestranze dell’epoca hanno impreziosito archi, volte, pareti e soffitti delle stanze probabilmente dedicate alle attività spirituali e collegiali.
Disegni preparatori, scatole numerate e codici di riferimento sono gli strumenti per razionalizzare il delicato e lento lavoro di ricostruzione di un rompicapo vecchio centinaia di anni mentre pennelli e reagenti chimici fanno da corollario alla pazienza con cui disporre le varie parti, a volte microscopiche, proprio come in un articolatissimo puzzle.
Queste delicate operazioni sono parte di quel restauro conservativo che nell’arco di 30 mesi riporterà la cascina, uno dei meglio conservati esempi di Grangia monastica lombarda, al suo antico splendore. In questo evocativo scenario si incastona il progetto di riqualificazione proposto dall’Impresa Sociale e sostenuto dal Comune di Milano, che ha la finalità di restituire questo importante patrimonio al territorio e alla città con la nuova identità di Corte del Bene Comune: un luogo condiviso ed aperto a tutti, nessuno escluso.
Tutti noi siamo in fervente attesa di poter ammirare questa sua rinata anima culturale.
Se la bellezza salverà il mondo, è giunto il momento per il mondo di salvare la Bellezza. Cascina Monluè è anche questo.